Scusate il ritardo!

By | 13 Giugno 2017

Scusate! è un ritardo, siamo colpevoli!

E’ una giustificazione ma talvolta è più utile non fare nulla, riflettere e poi agire.

E’ stato un inizio anno complesso ed impegnativo che abbiamo anche impiegato per migliorare la nostra comunicazione ed essere ancora più efficaci ed utili.

Saremo ancora più utili perché questi mesi sono stati utilizzati anche per confrontarci con le vostre richieste ed osservazioni.

Le richieste che ci hanno raggiunto hanno manifestato la necessità di avere sempre più elementi per comprendere o fissare meglio quanto sia accaduto di importante in ambito finanziario ed economico.

Abbiamo deciso di impegnarci per fornire questi elementi con una cadenza mensile a partire da oggi.

Oggi non possiamo che condividere lo scenario economico che ha visto una crescita praticamente generalizzata dei mercati azionari con il Nasdaq che continua a mantenersi capofila indiscusso dei rialzi da inizio anno.

A sostenere l’andamento dei listini azionari sono stati i buoni dati macroeconomici con particolare riferimento all’Europa, la crescente fiducia di imprese e dei consumatori, il trend positivo degli utili in Europa e Giappone ed il dissiparsi di alcuni rischi politici (elezioni presidenziali francesi in primis). L’annuncio in maggio da parte del segretario al Tesoro Mnuchin di quello che dovrebbe essere «il più grande taglio fiscale nella storia degli Stati Uniti, teso ad assicurare una crescita economica del 3% annuo in maniera duratura» ha contribuito a sostenere gli indici di Wall Street.

La stagionalità, fra maggio e settembre è solitamente meno favorevole e la politica potrebbe essere nuovamente una fonte di rumore e disturbo per i mercati. La volatilità è storicamente molto contenuta (sui livelli minimi dal 1993) ed il quadro macro costruttivo, se inalterato o in rafforzamento come sembra probabile, potrebbe rendere eventuali correzioni opportunità di investimento se sempre correlate al proprio profilo.

L’andamento dei mercati obbligazionari continua ad essere variegato con oscillazioni che vanno dal +3,7% del mercato alto rendimento europeo al -2% del mercato globale con rating molto affidabile.

L’inflazione prevista con sembra ancora non manifestarsi e l’aumento delle perplessità sull’effettiva messa in pratica delle politiche di Trump alimenta ancora questa incertezza.

Tra le innumerevoli società di gestione nessuno scommette sulle obbligazioni investment grade!

Ampi, invece, sono stati i movimenti dei mercati valutari.

Chi ha scommesso sul rafforzamento del dollaro sino alla parità, ha già ripiegato su altri orizzonti… sempre grazie alla possibile debolezza del presidente USA.

In discesa anche tutte le materie prime ad esclusione dell’oro.