Mercati finanziari – Settembre 2018.

By | 9 Ottobre 2018

Le borse mondiali a settembre sono state complessivamente piatte. Il mercato USA e quello europeo hanno generato una performance di circa lo 0,5% mentre il mercato giapponese ha contribuito significativamente all’andamento dell’area pacifico. L’economia americana conferma la sua forza con i sussidi di disoccupazione ai minimi dal 1969, la fiducia dei consumatori ai massimi dal 2000, la fiducia delle piccole imprese ai massimi storici e la crescita dei salari ai livelli più elevati dagli anni della crisi del 2009 contribuendo alla crescita delle vendite al dettaglio. In Europa da inizio 2018 invece tutte le statistiche mostrano un continuo deterioramento. Il maggior rischio in Europa è che le esportazioni già deboli unitamente al prezzo del petrolio in aumento indeboliscano i consumi interni. Il più evidente rischio per l’economia mondiale nel breve periodo è un ulteriore round di tariffe commerciali imposte dagli USA alla Cina con relative ritorsioni.

Il mercato obbligazionario investment grade e governativo hanno registrato una flessione nel mese di Settembre con il rendimento del decennale USA, guidato da un moderato rialzo delle aspettative di inflazione per effetto del rincaro del petrolio, spintosi al 3,05% ai massimi degli ultimi 5 anni. In Europa la BCE ha confermato la diminuzione degli acquisti da 30 a 15 miliardi di Euro a ottobre e che molto probabilmente il Quantitative Easing terminerà a fine anno. L’economia americana ha sostenuto gli High Yield americani mentre stazionari da inizio anno sono gli HY europei. I mercati obbligazionari emergenti, in particolare quelli in valuta locale rimbalzano sino a recuperare in alcuni casi le flessioni annuali. Tra le commodities l’oro continua nel suo trend negativo con un -6,30% da inizio anno.