Rendimenti Attesi Rischi Inattesi

By | 4 Aprile 2016

Immagina di cambiare vettura e anche tu, come molti, non hai nemmeno preso in considerazione di leggere le istruzioni. Anche se ci sono sempre un paio di cose importanti nelle istruzioni. Una delle segnalazioni importanti scritte nelle istruzioni della tua nuova automobile è l’avviso di non farti ingannare dalla sensazione di sicurezza e tranquillità perché la vettura, nonostante questo estremo comfort, può raggiungere velocità considerevoli.
Bene; ora che ti stai dirigendo in vacanza con la tua compagna o verso la scuola con tuo figlio ti sembra di essere praticamente fermo ma invece stai correndo ad alta velocità. Finché non sbatti tutto bene. Ma tutto può succedere proprio perché la velocità è troppo alta, molto maggiore di quella che immagini.
Questa è la situazione più probabile tra i risparmiatori italiani.

Credono di essere prudenti ma fanno scelte rischiose.

Si sentono sicuri mentre il loro comportamento è a rischio e quando vanno a sbattere la responsabilità è degli intermediari (che nella maggior parte dei casi sono macroscopiche e poco sanzionate) ma quanto ha contribuito la loro pigrizia ad informarsi e ad acquisire conoscenze sul mercato finanziario?
Tutto questo nonostante il fattore rischio sia molto presente nei risparmiatori italiani. Un sondaggio di IPR Marketing per PLUS24 ha evidenziato che il 54% del campione dichiara che la scelta dello strumento finanziario dipende dai rischi di perdite che ci sono.
La situazione di incertezza attuale con politiche monetarie mai sperimentate può aumentare il rischio percepito e in particolare questo avviene in una situazione in cui manifestiamo paura. Ancora una volta è la stessa emozione che ha spinto la nostra evoluzione millenaria a comandare anche le nostre scelte anche di investimento.
Con l’intento di agevolare e migliorare le nostre scelte i legislatori con la Mifid e Mifid 2 hanno cercato di proteggerci e spronare gli intermediari spingendoli verso un sistema di consulenza spostando con l’accento sulla continuità del servizio e non esclusivamente sulla scelta del prodotto.

Ma da dove veramente misurare la consulenza se non dalla profilatura iniziale? Prudente, cauto, bilanciato o dinamico possono essere interpretazioni soggettive molto diverse tra te ed il tuo consulente.

L’elemento cruciale della consulenza sta nella metodologia utilizzata, in primis, per definire il profilo del cliente, poi, nell’individuare le soluzioni di investimento più probabili che gli consentano di perseguire gli obiettivi pianificati.
E’ consulenza un rapporto dove non vengono fissate le soglie di flessione o le proposte legate ai soliti prodotti di casa, alle spinte commerciali del momento?

Barra Analisi

 

Proposte valide ed in quanto tali personalizzabili possono essere rivolte a tutte le tasche e capitali.
Ciò che inevitabilmente cambierà sarà il mix di prodotti/strumenti utilizzati: specialistici per patrimoni importanti, generalistici per investimenti di dimensioni inferiori.

Tutto infine condito dalla chiarezza che solo gli scenari probabilistici possono fornire come previsto, anche sulle obbligazioni subordinate, da Consob fino al 2011 ma purtroppo non ritenuti più necessari !?!?!?