Ok le uova, ma il paniere?

By | 22 Luglio 2016
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Ci siamo lasciati con il referendum nel Regno Unito alla porte e la possibilità che proprio il mondo bancario assicurativo sia il più esposto nel caso emergesse la volontà popolare di lasciare la comunità europea. E’ veramente andata così?

Questo è l’andamento del mercato azionario italiano, UK e USA.

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Considerando la rilevante presenza di aziende bancarie ed assicurative nella composizione del nostro indice azionario italiano è accaduto proprio quanto previsto.

I titoli finanziari sono i più esposti agli effetti del referendum nel Regno Unito.

A tal riguardo è giusto che consideri anche la telenovela Monte Paschi di Siena che, ad oggi, non è stata ancora risolta e che anche grazie alla recente sentenza della corte europea sarà gestita nelle regole europee appena varate (BAIL IN) con un probabile supporto esterno statale importante.

Come si sono comportati i tuoi risparmi? Come hai vissuto il weekend post referendum? Hai recuperato oggi le flessioni?

Se non hai recuperato le flessioni grazie ai rimbalzi dei mercati internazionali più importanti, come abbiamo visto, pensare che le performance dei tuoi investimenti possano cambiare senza modificare il tuo comportamento è difficile!

Cosa devi fare per evitare di soffrire ad ogni scossone ben evidenziato da tutte le testate giornalistiche è chiaro. Le alternative ci sono e tutte partono dalla valutazione personale che hai fatto con il tuo consulente sulla tua personale soglia emotiva di sopportazione delle oscillazioni.

Non hai fissato e condiviso una percentuale di flessione massima?

E’ ora di partire con il cambiamento iniziando dal consulente!

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Se la tua soglia è minima e l’obiettivo primario è non rischiare sei in quella categoria di risparmiatore per il quale ha ancora senso investire nei fondi monetari o alcuni obbligazionari che con il cambiamento legislativo (BAIL IN) sono passati da deposito temporaneo di liquidità a strumento di gestione della liquidità diversificato e al di fuori del sistema bancario.

Se la tua soglia è invece maggiore l’alternativa di moda oggi sono gli strumenti multiasset o multistrategy che con una delega molto ampia al gestore possono spaziare tra tutte le asset class come le azioni, immobiliare, obbligazioni, valute o materie prime. In pratica, si va dai semplici strumenti bilanciati a mini-fondi hedge, quelli riservati a grandi investitori che si muovono velocemente sui mercati utilizzando/sfruttando tanti i ribassi quanto i rialzi dei mercati. La scelta di tali strumenti dovrebbe esser frutto di un attenta analisi dei propri obiettivi di investimento e scelta del gestore con la relativa comprensione dei rischi che abbiamo già trattato. Morningstar fa una prima suddivisione per gradi di allocazione in: prudente, moderata, flessibile o agressiva ma non sempre la gradazione del rischio è proporzionale ai risultati in quanto una classifica delle performance vede un alternarsi frequente tra fondi agressivi e fondi pensati per risparmiatori molto cauti con una differenza tra i migliori e peggiori importante.

Questi sono gli strumenti che stanno trainando la crescita delle sottoscrizioni dei fondi comuni in Italia per soddisfare i risparmiatori chiusi tra i tassi di interesse negativi dei titoli di stato e le borse impazzite ma, imprevedibilità dei mercati a parte, il paniere deve essere adeguato alle proprie uova.

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