I mercati finanziari ad agosto 2017

By | 13 Settembre 2017

I mercati azionari chiudono il mese di agosto con una performance piatta che, considerando la rivalutazione dell’Euro contro le altre valute, diventa negativa. Nonostante i volumi sottili e le tensioni geopolitiche tra USA e Nord Corea il contesto è sempre stato di bassa volatilità ed i migliori mercati, in valuta locale, sono stati la Cina, la Russia, il Brasile e la Polonia con una crescita dal 4 al 7%. Tale rendimento è stato garantito dal miglioramento generalizzato dell’economia e dalla incessante ricerca di rendimento da parte degli investitori. La stagione delle comunicazioni trimestrali sugli utili, per le economie sviluppate, ha chiuso positivamente in agosto mostrando utili societari solidi e ricavi e profitti oltre le attese degli analisti

Molto positiva è stata la performance dei mercati obbligazionari investment grade. Negli USA questo è stato l’effetto dell’ulteriore calo dell’inflazione e dalle evidenti difficoltà dell’amministrazione a portare avanti le riforme chiave promesse. In Europa questa crescita è dovuta sempre all’inflazione combinata con l’apprezzamento dell’Euro. Buona anche la crescita dei mercati High Yield (+0,27%) per la continua ricerca di rendimento dei portafogli obbligazionari vanificata sempre dalla rivalutazione dell’Euro (-0,50%). Relativamente ai mercati emergenti la performance ad agosto in valuta forte è stata del 1,73% che trasformata in Euro diventa +0,68%. Da segnalare che i rendimenti di Russia, Brasile, India ed Indonesia si trovano ai minimi degli ultimi 3 anni.

Come già emerso l’Euro si è apprezzato contro le principali valute dei paesi sviluppati ed emergenti. Il meeting della BCE di inizio settembre ha sottolineato il miglioramento delle condizioni economiche in area euro, la revisione al ribasso delle aspettative di inflazione e la necessità di monitorare l’andamento dell’Euro contro le altre valute in quanto importante per le previsioni di crescita dell’area tramite inflazione ed export. Rispetto agli Stati Uniti è evidente che le difficoltà dell’amministrazione Trump amplificano la debolezza del Dollaro.