Come misurare la bontà di un investimento? Come mai nonostante la tutela del risparmio sia garantita nell’articolo 47 della costituzione italiana i casi di risparmio tradito sono così numerosi? Dal default argentino costato 900 milioni a 50 mila risparmiatori; allo scandalo Parmalat che ancor’oggi, con il suo buco da 14,3 miliardi, è ancora il più grave d’Europa tra le obbligazioni; ai disastri della Popolare di Vicenza e di Veneto Banca che insieme hanno bruciato 18,9 miliardi a danno di circa 210 mila azionisti.
La scelta è tra perdere e non perdere soldi. Gli italiani sono un popolo di risparmiatori che però non imparano dalle lezioni del passato!
La differenza tra accadimento ed esperienza è capirne la genesi.
E’ comprensibile che chi sottoscrisse nel 2015 le obbligazioni subordinate della Banca Etruria, Banca delle Marche, CariFerrara e CariChieti, vittime anche di strategie di vendita molto aggressive, non potesse prevedere il cambio normativo che ha prodotto il Bail-in. E’ anche certo però che, con più attenzione e cultura finanziaria, si sarebbe accorto che acquistava dei titoli non liberamente vendibili sui mercato vincolando l’investimento.
E’ importante fare attenzione e non ripetere gli errori del passato.
Dal Rapporto annuo Consob sulle scelte d’investimento degli italiani sappiamo che:
- “… Solo poco più del 40% degli intervistati è in grado di definire correttamente alcune nozioni di base, quali inflazione e rapporto fra rischio e rendimento; … Figure 2.1”;
- “… La ridotta alfabetizzazione finanziaria incide sensibilmente sulla comprensione dell’andamento dei mercati e di nuovi fenomeni congiunturali. Con riguardo, ad esempio, ai titoli di Stato dell’Eurozona connotati da rendimenti negativi, la stragrande maggioranza degli intervistati non è in grado di esprimere un’opinione (40%) ovvero considera tali strumenti troppo rischiosi (38%); soltanto il 23% del campione si mostra in grado di comprendere il fenomeno ponendolo in relazione con il trade-off rischio-rendimento (Figure 2.4). …”
- “… il 24% degli intervistati decide in maniere autonoma, il 38% segue i suggerimenti di famigliari e colleghi (cosidetto informal advice), il 28% chiede consiglio a un professionista e il restante 10% delega un esperto (Figure 3.5). …”.
Il mondo è cambiato ed il contesto normativo ed economico mutano in continuazione.
Per combattere l’inflazione, far crescere il proprio capitale o mantenere il proprio tenore di vita oggi, è necessario cambiare strategia consapevoli delle trappole che ci sono sul percorso.