God Bless America…

By | 10 Novembre 2016

AmericaPer la prima volta un imprenditore con scarsa esperienza politica è riuscito ad aggiudicarsi il posto alla Casa Bianca. La volontà di cambiamento del ceto medio americano ha prevalso. La vittoria di Donald Trump si è estesa anche alla Camera e Senato che saranno a maggioranza repubblicana. Bisogna ora chiedersi quanto i repubblicani appoggeranno il loro Presidente in quanto le politiche di Trump, in un certo senso, appaiono poco consistenti e non hanno trovato il supporto nel suo stesso partito. Non vi è alcuna certezza che gli annunci pre-elettorali possano tradursi in realtà. Molto dipenderà dalle priorità che l’amministrazione Trump assegnerà ai diversi obiettivi politici, dal capitale politico necessario per raggiungerli e, cosa probabilmente più importante, dalle persone incaricate di attuare le politiche. In qualsiasi caso, appare improbabile che il presidente eletto riesca a mettere in atto i cambiamenti proposti senza scendere a patti con i democratici al Parlamento e con l’ala più tradizionalista del suo partito.

Ora viene il bello, ma cosa cambia per noi risparmiatori?

Trump ha annunciato un significativo programma infrastrutturale e una riforma fiscale in grado di stimolare l’economia con un aumento del deficit. Queste sono proprio le aree in cui potrebbero esserci maggiori opportunità di compromesso. C’è minore visibilità sulle altre proposte, in particolare in materia di commercio ed immigrazione, che sono i temi di maggiore apprensione tanto che i mercati hanno immediatamente “prezzato” l’aumento dei rischi di protezionismo per i paesi emergenti.

E’ possibile quindi che, in una prospettiva di lungo termine, i settori che potrebbero avvantaggiarsi sono il comparto delle infrastrutture, i servizi finanziari, la difesa, i beni voluttuari, i beni di prima necessità, le telecomunicazioni, l’energia e le industrie minero-metallurgiche.

Con il probabile aumento del disavanzo pubblico ci si aspetta anche un irripidimento della curva dei rendimenti obbligazionari per la conseguente discesa dei prezzi.

Vista l’incertezza politica suscitata dall’esito di questa elezione è altamente probabile una forte volatilità sui mercati nelle prossime settimane come accaduto precedentemente con il referendum sulla Brexit in Inghilterra; con la stessa speranza che da oggi ci sia anche lo stesso imponente rialzo azionario nei mesi successivi.

Dal punto di vista della volatilità, il grafico è il seguente:

Volatilità Brexit/USA

In conclusione bisogna ricordare che è sempre controproducente cambiare processo o filosofia di investimento a seconda degli esiti di un’elezione o di altri eventi a breve termine. L’approccio agli investimenti rimane valido a prescindere dal partito che vince le elezioni; l’importante è costruire un portafoglio diversificato in grado di soddisfare le proprie esigenze a lungo termine e rimanere fedeli ai propri obiettivi nel corso del tempo.

I piani vanno aggiornati quando mutano le esigenze e l’investimento non va abbandonato a causa della volatilità del mercato che deve essere vista come un’opportunità di acquistare titoli di qualità a prezzi inferiori.

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